Syn-kopé è il titolo di questa raccolta ed assume il significato di esperienza sensoriale che induce al disorientamento, alla perdita del controllo, passaggio necessario al fine di ricontattare la forma che viene ricostruita dalla mente, in maniera completamente diversa.
Queste fotografie sono come fermo-immagini dell’attimo prima della perdita di coscienza, tracce del passaggio tra le due dimensioni: coscienza/incoscienza.
Sovrapporre, tagliare, perdere, sfocare, ripetere l’immagine, scorci di essa, de-costruendola e riconsegnandola totalmente nuova.
Allora, archi a tutto sesto, si fanno arcate gotiche, elementi architettonici a tratti sembrano radiografie che oltrepassano la superficie e svelano qualcosa che avviene all’interno. Così la luce si spalma, si specchia: la materia non è più illuminata, ma luminosa. Il ritmo con cui si succedono i chiaroscuri è surreale e, appunto, sincopato.
Testi a cura di Tullia Capone